Mi è molto piaciuto il tema trattato: «“Scoprire Dio anima del mondo” per rinnovare la fede e avere cura del Creato». Mi ha dato un nuovo respiro e un nuovo orizzonte spirituale.
Un aspetto che già sentivo presente nella mia vita, ma che non è ancora così riconosciuto a livello ecologico e nell’interpretazione biblica. Emerge la necessità di un cambiamento: passare dal Dio presente, soprattutto, in noi, al Dio presente e incarnato nel cosmo. Passare, quindi, dal Dio personale al Dio cosmico. Infatti, lui ci raggiunge in un frammento di materia che è il pane, l’Eucaristia di cui occorre scoprirne la vera dimensione.
È ancora da superare la visione dualistica tra spirito e corpo. Non è lo spirito che è nel corpo, ma il corpo è nello spirito, vi abita. È tutto il cosmo, noi compresi, che vive in Dio. Lo si può definire una dimensione che diventa abbraccio cosmologico in cui siamo avvolti e avvolgiamo.
È bello, allora, unire il nostro respiro al respiro del Creatore e liberatore che muove il mondo.