Sovente mi capita di fare questa esperienza in cucina. Taglio le varie verdure a piccoli pezzi, li sistemo in una pentola con l’acqua e li porto a bollizione, in vista di un buon minestrone.
Dopo un po’, quando l’acqua inizia a bollire, osservo i pezzettini di verdura saltellare nella pentola come una danza ritmica e gioiosa. Non tutti danzano allo stesso modo. Ciascuno si muove con un ritmo personale e non si lascia condizionare dal movimento degli altri. Non tutti al medesimo posto, ma sparsi liberamente nella pentola. Alcuni scelgono il fondo, altri preferiscono la superficie.
Man mano che questa danza procede, un gradevole e accattivante profumo invade l’ambiente.
E io penso alla danza della vita.
A volte frenetica, ritmata dagli avvenimenti e dalle persone con cui ci si trova a viverla… Non sempre è gioiosa, non sempre regala entusiasmo. Una danza che un po’ ti rallenta, ma poi ti stimola. Ora ti mette in evidenza, ora dietro le quinte. Ha passi in relazione leggera e gradevole e altri faticosi e imbarazzanti.
Tuttavia, in questo perderti e riemergere continuo, tu regali un sapore unico. Esso si amalgama con quello delle sorelle e dei fratelli ed espande un profumo che rallegra i cuori. Allarga il respiro, ti fa sentire vivo e felice di esserci.