Ma che male c’è… ad andare agli esercizi spirituali? Credo che ognuno di noi, quando sente parlare di Esercizi spirituali, inizi a spaventarsi… Ma questa è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
Perchè, se viene colta, ci dà l’opportunità preziosa di fermarsi, di disconnettersi dai ritmi frenetici di tutti i giorni e mettersi in ascolto di se stessi. Ogni giorno, è difficile rallentare e dedicare un po’ di spazio per noi. È ancora più difficile lasciarne un po’ al Signore. Ma quanto ne abbiamo bisogno! All’inizio di gennaio per iniziare l’anno con una marcia in più, la pastorale giovanile della diocesi di Mondovì in collaborazione con Cuneo-Fossano, guidata da don Federico Pucci, don Marco Giordanengo, don Federico Boetti e suor Grazia Cavallo, propone sempre l’esperienza degli Esercizi spirituali. Chi partecipa una volta, poi ci lascia il cuore e, prima o poi, ritorna. Anche se decidersi è faticoso. Sembra una di quelle cose solo per preti e suore, ma tutti abbiamo bisogno del Signore. Lui è lì che ci aspetta, per guidarci e sostenerci nelle nostre fatiche quotidiane. Lui ci vede sempre. Piuttosto siamo noi che spesso non vorremmo farci vedere da lui. Forse è proprio per questo che li chiamiamo esercizi, perché è difficile fermarsi e mettersi in ascolto del Signore, accogliere il suo aiuto. È necessario esercitarsi. È un cammino, in cui non ci si può sentire arrivati, perché l’imprevisto sulla strada cambia le condizioni e i sentimenti che avevamo nell’animo in partenza.
Quest’anno il tema che ci ha accompagnato è stato “Il male”, sotto la forma del peccato, della malattia fisica, del male diabolico e della tentazione. Don Francesco Castiglia, prete della diocesi di Milano, ci ha aiutati nella riflessione, donandoci preziosi spunti di condivisione e di preghiera.
Gli strumenti che abbiamo a disposizione per affrontare la sofferenza e combattere il male sono le virtù cardinali: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza.
In amicizia, abbiamo vissuto ricchi momenti di condivisione, di passi, di contemplazione della natura e di risate. Porteremo nel cuore che Gesù, in quanto Figlio di Dio, è lì per noi e con noi. Ci ha donato tutto il suo amore. Si fida di noi, ci vede, ci custodisce… Aspetta solo che siamo noi ad avere bisogno di lui, aprendogli il nostro cuore, come faremmo con un amico.
Al prossimo anno!