Nella diocesi di Maroua Mokolo, in Camerun, si è avviato l’anno pastorale 2023-2024. L’iniziativa ha coinvolto le varie équipe apostoliche, i delegati dei movimenti, i gruppi e le associazioni.
Le riunioni si sono realizzate dal 13 al 15 ottobre 2023, in tutte le sedi delle parrocchie, per stabilire insieme le linee pastorali che orienteranno il cammino della Chiesa cristiana. Il tema che ha orientato i lavori è stato la fede, come unione con Dio e appartenenza alla Chiesa nello spirito sinodale. Un aspetto tratto dal Documento triennale del Vescovo: Costruiamo la nostra Chiesa: fede-comunione-condivisione.
Noi, suore di San Giuseppe di Cuneo, abbiamo partecipato attivamente ai lavori della tre giorni diocesana, in particolare nella parrocchia di san Paolo di Mora.
La prima giornata è stata animata dal parroco, don Bernard Zra, e da padre Célestin Etho. Entrambi si sono concentrati sul tema della fede ponendo l'accento sull’unione con Dio.
La seconda giornata è stata affidata all'animazione a noi suore della comunità, appunto.
È stata suor Seraphine Kafuti ad aprire i lavori, con una riflessione sul tema: La vita nella Chiesa, i sacramenti. Di seguito alcune sue frasi. «I sacramenti sono un dono di Dio. Segni, gesti visibili accompagnati da parole, che permettono agli uomini di prendere coscienza della sua presenza. Nella vita nasciamo, cresciamo e diventiamo adulti, personalmente responsabili delle nostre azioni. Così è per la vita di fede e i sacramenti. Ogni sacramento ha tre dimensioni: un segno, ciò che vediamo; una parola, ciò che sentiamo; un simbolo, ciò che il segno e la parola esprimono. Battesimo, Cresima ed Eucaristia sono i tre sacramenti che fondano l'identità cristiana, il cammino di fede nel Dio di Gesù Cristo e nella Chiesa».
L’altra riflessione dal titolo: La vita nella Chiesa, la carità, l’ha svolta suor Justine Souké. Ha sviluppato il legame tra i sacramenti e la carità, perché è questa l'espressione dell'amore di Dio e del prossimo. «La carità - ha affermato la suora - non ha età, non è né ricca né povera. Un sorriso, ad esempio, può fare bene quanto un gesto o un aiuto. Per noi cristiani, amare Dio è amare i fratelli, servirli è servire Dio. La carità ci dà lo slancio necessario per andare incontro agli altri, anche quando la differenza di cultura, di origine o di aspetto potrebbe ostacolarci».
Al termine delle relazioni è seguito un lavoro di gruppo, per coinvolgere i partecipanti nello spirito sinodale.
Le Giornate diocesane sono state un momento di grande fervore spirituale e una bellissima esperienza di condivisione. L'anno pastorale può dunque proseguire il cammino con la conoscenza maturata durante questi incontri.