Da poco la Chiesa dell’Amazzonia ha vissuto il 2° incontro a Santarém, ricordando e rivivendo il primo, avvenuto 50 anni fa, dove con coraggio e profezia sono state assunte linee di azione prioritarie:
“L'incarnazione nella realtà e l'evangelizzazione liberante”. Questo secondo incontro è stato un evento ecclesiale di somma importanza per la Chiesa dell'Amazzonia brasiliana! Il documento indica che le comunità ecclesiali hanno alla base queste due grandi linee. E, a partire dalle conclusioni, esse hanno promosso un salto di qualità, riguardo al protagonismo dei laici, alla loro partecipazione e all’organizzazione socio-pastorale delle comunità ecclesiali.
Uno spazio considerevole, soprattutto, è stato dato alla parola di Dio, “rimessa nelle mani dei laici”!
Parola che si è diffusa così tanto, da dare vita a centinaia e migliaia di comunità in tutti i luoghi, nel mondo urbano e nella campagna, sulle rive dei fiumi e in quelle di origine indigena e africana.
Teca, una laica indigena, afferma: «Come membro di questa Chiesa, sostenuta e radicata sulla linea di Gesú e illuminata dal documento di Santarém, abbiamo imparato a essere profeti in Amazzonia, di fronte alle tante sfide e alle innumerevoli realtà di ingiustizia. La nostra terra continua a gemere, certamente non di parto, ma di agonia a causa di uno sfruttamento perverso e diabolico».
Infatti, i progetti imperialisti del nostro governo, negli anni 70, pensati e fatti a tavolino, a Brasilia, senza la collaborazione popolare e lontani dalla realtà vissuta dalle popolazioni originarie, non hanno favorito la popolazione amazzonica. Hanno contribuito invece ad incrementare il latifondo con le diverse monoculture, soprattutto della soja. Il commercio e l'esportazione illegale del legname, l'estrazione abusiva della ricchezza mineraria, la pesca e la caccia predatoria. La devastazione delle foreste e della biodiversità, l'inquinamento dei fiumi e fonti di acqua... E, che dire della costruzione di molte idroelettriche, che hanno forzato intere popolazione indigene a perdere le loro terre e vedere distrutti i loro villaggi?!
Quanto sangue versato per difendere le popolazioni originarie!
L'elenco dei martiri è consistente e continua a essere scritto oggi.
Purtroppo, Bruno Pereira, ambientalista brasiliano, e dom Phillips, giornalista inglese, barbaramente trucidati un mese fa in Amazzonia, non saranno gli ultimi!