Un muro ci divide dal resto del mondo! Non vi è mai capitato di passare davanti a un carcere con un bambino? E alla domanda del bambino: «Chi vive in questo posto chiuso?», cosa avete risposto?
Persone cattive, uomini che meritano di star lì, rinchiusi... Non è un muro, spesso circa un metro, che fa la differenza. Tutti dovremmo chiederci, e riflettere molto bene, su chi realmente vive all'interno del muro. Non additarci come persone cattive, anche perché non tutti qui dentro siamo dei delinquenti, non tutti siamo malvagi, non tutti siamo malviventi. Qualcuno è qui per sbaglio, qualcuno per disgrazia, e la maggior parte perché ricade nel "peccato"… Ma solo perché dopo la prima volta non gli è stato dato il modo di potersi reinserire nella società e, quindi, è mancata un'altra possibilità.
Purtroppo viviamo in un mondo che si rapporta molto alla televisione, ai social e a tutte quelle persone che non sono mai state in carcere, non hanno mai avuto nessuno in carcere. Tutto questo condiziona la nostra posizione ed è un modo per farci sentire diversi e di escluderci dal resto della società. È vero che abbiamo fatto degli errori, ma questo non deve farci escludere, non deve isolarci. Anche noi abbiamo un cuore come tutti gli esseri umani, ci commuoviamo allo stesso modo. Anche se la maggior parte di noi non lo nasconde, perché indossa una maschera.
A volte penso che sarebbe bello poter tornare piccoli e rifare tutto da capo, ma è impossibile. La vita non è una pellicola che puoi guardare e rigirare. Rimane però la possibilità di sognare. Recentemente è venuto a trovarmi mio papà, che da circa quattro anni non lo vedevo. Nonostante tutte le sue difficoltà, nonostante la distanza - 1100 km. di viaggio -, mi ha fatto comprendere che io sono il suo cuore. Questo mi rimarrà scolpito nella mente e nel cuore per sempre.