Don Carlo Vallati, cappellano dell’Ospedale di Cuneo e Vicario generale della Diocesi di Cuneo e Fossano, martedì 25 novembre, ci ha intrattenute per un incontro formativo sul tema della compassione.
Una rilettura originale, inedita, della parabola del buon samaritano, in questo nostro cammino pre-capitolare. Compassione: qualcosa che accade dentro di te, non sai come né perché. Riconoscimento dell’altro e di te in modo diverso, nuovo. Una conoscenza possibile, solo accettando di uscire dai propri saperi, dai propri schemi, dalle proprie convinzioni, dai propri pregiudizi. Un cammino che il sacerdote e il levita non hanno accettato di fare. Una sfida, perché non sai dove questo tuo metterti in gioco con il ferito ti porterà. Una sfida possibile e coraggiosa, da parte del samaritano, che ha vissuto sulla sua pelle l’esperienza di sentirsi escluso.
In quel corpo che parla, che dice la sua estrema fragilità, il samaritano riconosce e ritrova se stesso. Vede in quel corpo il suo corpo, si avvicina, lo tocca, entra nella sua intimità, anche quando il suo sapere lo avvisa, «Con gente così, non perdere tempo».
La compassione: un’emozione che ti balza dentro, ti fa uscire da te stesso, ti spinge a rinunciare ai tuoi “doveri”, ai tuoi “programmi”, ai tuoi “progetti”, alla tua mentalità. Ti “ferma”, ti fa accorciare le distanze, anche uscendo dai parametri prudenziali, ti spinge oltre, al di là. Mi sembra di poter interpretare: dentro una libertà ritrovata, che dona respiro a te e all’altro.
E ti viene donato di assaporare una leggerezza che può darti le ali ai piedi, per metterti al servizio di chi è ferito, sperimentando che, nel curare le sue ferite, stai alleviando il bruciore delle tue. Così il tuo cuore si raffina e diventa capace di percepire anche i più piccoli segnali di vita, regalando spazi nuovi, perché questa vita possa esprimersi in pienezza.
A nome di tutte le numerose partecipanti, che hanno seguito con vivo interesse questa preziosa condivisione di un vissuto, grazie, don Carlo!