Domenica 4 dicembre l’USMI diocesana, all’interno del programma formativo pianificato per il 2022-2023, ha organizzato il primo incontro sul tema della sinodalità: realtà che la Chiesa sta vivendo.
Ci siamo ritrovate, presso la Casa Madre delle suore di S. Giuseppe di Cuneo, un numeroso gruppo di consacrate delle Diocesi di Cuneo-Fossano e Saluzzo. La riflessione è stata proposta da don Carlo Vallati, che ci ha introdotte in questo argomento quanto mai attuale, ma bisognoso di essere compreso nel significato più profondo. Ci ha aiutate a comprendere cosa significa sinodalità, vale a dire la “capacità di parlarsi, di riflettere, discutere per intuire cosa il Signore chiede alla Chiesa di oggi, cosa chiede alle nostre Comunità”.
Lo stile sinodale non è tutto da inventare. La Chiesa già conosce esperienze di sinodalità e tentativi di coinvolgimento in merito a scelte da fare nelle comunità ecclesiali. Nei consigli pastorali, economici, presbiterali, ecc. Appare chiaro però che “i protagonisti della capillare e quotidiana opera di evangelizzazione non sono tanto i pastori della Chiesa, impegnati spesso nella cura dei servizi alla Comunità. Quanto i fedeli laici, che vivono quotidianamente in contatto con uomini e donne che non conoscono Cristo pur avendone il diritto…”.
Lo stile sinodale può aiutare a porre l’attenzione al “ruolo proprio e assolutamente necessario dei fedeli laici nella missione”.
Don Carlo, con la sua esposizione semplice e accessibile, ma profonda e coinvolgente, ci ha lasciato con alcune domande aperte per aiutarci ad approfondire e realizzare concretamente la sinodalità. “Siamo chiamati a diventare tutti creativi, con poche risorse, quindi siamo tutti apprendisti. Se ci tiriamo indietro, rattristeremo lo Spirito Santo. Se ci avventuriamo generosamente, ritroveremo l’autentica letizia del vangelo…”