Domenica 16 luglio, le porte di Casa Madre delle suore giuseppine si sono nuovamente spalancate per accogliere suore e laici, in una parentesi del Capitolo generale in corso, per lavorare insieme.
“Chiamati a essere famiglia carismatica”, è il tema su cui confrontarsi e dialogare. A seguito di un breve giro di presentazioni, suor Cristina Gavazzi ci ha introdotto l’argomento della giornata. Un progetto rivoluzionario, nel quale padre Médaille aveva creduto fin dal 1600. Cioè, che suore e laici potessero condividere progetti e missione, che tutti secondo la propria vocazione vivano il Battesimo. Capaci di far crescere lo spirito di fiducia e di apertura, per vivere insieme l’unica missione di Cristo. Discepoli e missionari nel concreto e nel quotidiano, capaci di rispondere alla chiamata «Che tutti siano uno».
In un sereno clima fraterno, si è cercato insieme di contribuire a dar vita e proseguire il sogno del Fondatore.
Bello poter lavorare con persone di provenienze e vocazioni diverse, tutte accomunate dal desiderio di contribuire e crescere come famiglia. Interessantissimo il contributo dei più giovani, utilissimo l’apporto di tutti e di ognuno per cercare di concretizzare i passi futuri da fare.
Motivante, ritrovarsi alla condivisione finale e accorgersi che la direzione e i desideri sono comuni. Che, nonostante le difficoltà, ci sia un grande desiderio di comunicare e la voglia di stare insieme. Uno stare insieme che ha il sapore di famiglia, di dialogo “vero”. Quello fatto di ascolto e comprensione, di preghiera, di attenzione sincera, di accoglienza, di ricerca, di necessità di fare esperienza. Esperienza di vita nel quotidiano, alla luce della parola di Dio, guidati dal carisma e nella spiritualità del “Piccolo Disegno”.
La conclusione è chiara: la strada è lunga… I sogni sono grandi, richiedono tanto lavoro e tanta organizzazione e programmazione. Ma puntare sulla “Famiglia carismatica” ne vale sempre sicuramente la pena.