Nel pomeriggio di domenica 4 febbraio a Cuneo, nel salone della casa delle suore di San Giuseppe, c’è stato un incontro di laici, laiche e consacrate, in un clima di grande amicizia e condivisione.
Riunite per ascoltare il meraviglioso messaggio di padre Médaille che, attraverso i secoli, giunge ancora forte e attuale più che mai ai nostri giorni. Dopo un saluto di benvenuto della madre Generale, suor Lucia Gallo, è stata suor Gemma Gastaldi a illustrare la sorprendente attualità del gesuita, che visse e fondò il “Piccolo Disegno” nel XVII secolo. Quel periodo fu contrassegnato da una grande crisi che stava attraversando la Chiesa e che aveva già dato vita alla Riforma Protestante. Suor Gemma ci ha portati a riflettere sulla grande similitudine fra quell’epoca e il nostro tempo. L’attualità del messaggio del pensiero di padre Médaille è apparsa sorprendente. Smarrimento, ingiustizie, povertà, pestilenze, conflitti fra i popoli furono il terreno in cui il Gesuita, su ispirazione dello Spirito Santo, diede vita alla Congregazione delle Suore di S. Giuseppe.
Oggi è composta da laiche, laici, consacrate e trae la sua sorgente nell’Eucarestia. Il carisma proprio del “Piccolo Disegno” è quello di portare con umiltà e gentilezza il Vangelo e il suo messaggio rivoluzionario agli ultimi, ai poveri, ai dimenticati, agli esclusi. Persone che padre Médaille chiamerà “il caro prossimo”. A questi si rivolge la missione di donne, desiderose di consacrarsi al Signore restando nel mondo, proprio dove il “caro prossimo” viveva. Quello di padre Médaille fu un desiderio di unità in un’epoca di laceranti divisioni. Fu un’ispirazione profetica e rivoluzionaria in un’epoca in cui alle donne che volevano consacrarsi era consentita solo la via del monastero o del convento.
Ai nostri giorni, anch’essi segnati da gravi crisi e conflitti interni ed esterni alla Chiesa, papa Francesco ci esorta a uscire. A non restare chiusi nel nostro sterile individualismo e nei conventi e monasteri in un atteggiamento di difesa di una tradizione che, se non si fonde con la carne viva del popolo di Dio, rischia di rimanere vuota e sterile. Uscite! Andate nelle periferie del mondo perché è là che la Buona Novella deve arrivare! Tutti veniamo chiamati, consacrate/i e laici, insieme, perché tutti battezzati, tutti fratelli e sorelle, tutti “caro prossimo” di qualcuno. Eppure, tutti unici nel progetto di Dio.
Insieme, laici e suore, siamo una grande famiglia, come rami di un unico albero, simbolo espresso nella scultura in legno, eseguita da Marco Boschis, un laico del Piccolo Disegno. Profezia di padre Médaille! È stata consigliata poi, per chi desiderava approfondire, la lettura del libro “Pennellate di un carisma”, scritto da Gianluca Zurra. L’autore, con un linguaggio semplice, approfondisce i “tratti creativi di colore” che stanno alla base della spiritualità del Piccolo Disegno. Un bel filmato, proiettato sul grande schermo del salone, ha poi consentito ai presenti di visualizzare anche in immagini tutto l’exursus dell’opera del Fondatore.
A seguire ci sono stati momenti di preghiera condivisa e anche un gioco che ha consentito di meglio conoscersi. In conclusione, come accade in ogni famiglia nei giorni di festa, anche una merenda di condivisione. Tra un pezzetto di panettone e un quadratino di pizza, si sono potute incontrare persone che vivono in posti diversi e distanti. Poi tra baci e abbracci, con il cuore colmo di gioia e di rinnovato coraggio, ci siamo salutati desiderosi di nuovamente incontrarci. E attingere, gli uni dagli altri, forza e passione di continuare, in questo nostro mondo travagliato, la profezia di padre Médaille.