Ho letto l'invito insistente "Batti le mani a Gesù" nello sguardo e nei gesti molto espressivi di un giovane disabile grave. Entravamo in cappella, con gli altri, per un incontro di catechesi-preghiera.
Lo scopo era quello di verificare, in alcuni di loro, il ricordo e il grado di consapevolezza, dopo anni che erano stati accolti in questo luogo. Ma anche di ravvivare la gioia vissuta nella preparazione ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Appena giunti all’ingresso della cappella quel giovane, in carrozzella, fu preso da un fremito di esultanza che gli attraversava tutto il corpo. Un sorriso dolcissimo si schiudeva sul suo volto e il suo sguardo raggiante, si protendeva all’interno della cappella, mentre batteva gioiosamente le mani.
Quando stavo per avvicinare le mie mani alle sue guance per accarezzarlo, mi afferrò i polsi per dirmi “Batti anche tu le mani a Gesù”. In questo luogo sacro, aveva incontrato Gesù per la prima volta, nella Parola e nell’Eucaristia, e ne era rimasto affascinato. Così, come l’incontro di questo giorno, ha rivelato tutta l’intensità della sua relazione con il Signore.
Questo “miracolo d’amore” ha contagiato fortemente chi ha avuto la fortuna di essere presente. È diventato annuncio per chi aveva il cuore forse un po’ tiepido, indurito dall’abitudine e dalla ripetitività di gesti ormai consueti. Senza un rinnovo della propria fede, alcuni riti rischiano di lasciarci indifferenti.
La proposta della danza davanti a Gesù Eucaristia, con le note del flauto di sottofondo, ha ravvivato, maggiormente l’adorazione. Anzi, ha reso tangibile il senso di bellezza, di esultanza e di gratitudine che esplodeva nei nostri giovani celebrolesi.
Anche in carrozzella si può danzare, quando danza il cuore!
Sicuramente Gesù, venendo nel loro cuore attraverso il segno del Pane eucaristico, ha battuto le mani per ciascuno: ragazzi, accompagnatori, catechisti e genitori.
Sentiamo di aver ricevuto, con abbondanza, quello che in realtà desideravamo donare.