Siamo venuti in tanti, suore e laici, a incontrare Giuseppe nel giorno della sua festa, nella Casa Madre delle suore di san Giuseppe, per onorarlo, ringraziarlo, affidargli gioie, speranze e fatiche della nostra vita.
E sperimentiamo che è Giuseppe a venirci incontro, come chi è “di casa”, ad accoglierci. Il 19 marzo è una festa da noi attesa nel calendario dell’anno, tappa comunitaria preparata spiritualmente come per gli eventi importanti e significativi, celebrata nell’aria primaverile che già ci avvolge. La nostra congregazione, che padre Médaille ha “posto sotto la protezione di san Giuseppe”, oggi abbraccia: sorelle, parenti, collaboratori, amici, con il cuore allargato a tutta la Chiesa. La cappella, addobbata a festa, si riempie man mano di volti gioiosi e di sorrisi.
“La nostra Chiesa è in festa” canta il coro, dando inizio alla solenne Celebrazione eucaristica presieduta da don Roberto Mondino, referente diocesano per i consacrati; concelebrano don Mauro Biodo, parroco della cattedrale, dove ha avuto inizio la nostra congregazione, e don Silvio Bruno, nostro cappellano. “Noi ti benediciamo, Signore, per Giuseppe, sposo di Maria, custode del Redentore, patrono della Chiesa!”. Quanti motivi, oltre quelli personali, ci legano al nostro caro san Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato” in una presenza quotidiana discreta e nascosta.
Nell’omelia siamo invitati a sostare sulle parole di papa Francesco, riportate nella Lettera pastorale della Diocesi per questa quaresima: Pregare è possibile. “Rimanendo a contatto con il volto di Cristo, scrutato nelle Scritture e contemplato in silenzio adorante, lo riconoscerete nel volto di quanti servite. Di questo c’è bisogno, oggi e sempre, cristiani capaci di adorare in silenzio. Da questa adorazione scaturisce ogni attività”. Così è la vita di Giuseppe, che adora in silenzio il mistero in cui Dio gli propone di entrare e agisce. Atteggiamento chiesto anche a noi: adorare in silenzio per accogliere e portare al mondo l’annuncio del Vangelo, non le nostre idee. Nella preghiera dei fedeli ci uniamo nel ringraziare e affidare a Dio, intercedente san Giuseppe, la chiesa universale, le nostre famiglie e comunità, i conflitti e le lacerazioni di questo mondo, il nostro desiderio di lasciarci guidare dalla parola di Dio per diventare costruttori di riconciliazione e di speranza.
Il pomeriggio di festa ci offre ancora la gradita sosta dell’agape, all’insegna della fraternità, con spuntini deliziosi, affettuosi abbracci, ritrovi di amicizie e regali di nuove conoscenze.
Un sentito grazie a tutti i presenti, a chi si è unito a noi da remoto con auguri molto graditi, a chi cammina con noi, o desidera farlo, nella famiglia del Piccolo Disegno, a chi ha contribuito a rendere speciale, pur nella semplicità, questo splendido giorno di festa in famiglia.
Caro Giuseppe, cammina con noi e fa’ risuonare nel nostro cuore l’invito a te rivolto che abbiamo cantato: “Non temere, apri il cuore, Dio non t’abbandona, nel silenzio amerai!”.