Gli Esercizi spirituali sono stati per me un’esperienza di fatica e di grandi scoperte. Nella prima meditazione, don Gianluca Zurra, ha ripreso il brano di Vangelo che riguarda il ritorno dei discepoli dalla missione.
Questi erano felici del risultato e volevano raccontare il loro vissuto. Ma Gesù disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’» (Mc 6,31). Per me questa frase è stata una consolazione, mi ha dato ristoro, perché ho sentito che il Signore si prende cura della mia persona più che di quello che faccio.
Un aspetto che mi ha interpellata è che la nostra vita non va vissuta nei “rimpianti” del passato e nemmeno proiettata nel futuro, ma nel presente. Sento qui il riferimento alla Massima di padre Médaille «Non pensate mai al futuro se non è vincolato ai vostri impegni presenti, ma affidate ogni cosa alla Provvidenza di Dio vostro Padre» (MP X,5).
Originale poi è stata la figura del discepolo amato, come l’ha presentata Gianluca. Un discepolo sempre presente nei momenti decisivi del Vangelo, mai nominato per nome, ma che intuisce sempre per primo la presenza vera di Gesù.
Mi è rimasto nel cuore un Gesù amico, un Dio vicino, presente nella vita ordinaria, pieno di misericordia.
Ringrazio don Gianluca per gli aspetti originali e nuovi che ha saputo trasmettere riguardo l’interpretazione del Vangelo, con spessore e competenza. Con la sua partecipazione a ogni tempo di preghiera comunitaria è stato una presenza di fraternità e di chiesa.