Mi soffermo incuriosita davanti a un negozio di frutta e di verdura. È uno spettacolo di bellezza e di armonia. Mi lascio sorprendere e interrogare, in particolare, sui tanti tipi di frutta a disposizione.
Provo a contarli: uno, due, tre, … fino a trenta, ma non è finita. Il pensiero vola immediatamente al Creatore: quale fantasia, quale immensità di cure e di amore verso ognuno di questi frutti. E, attraverso loro, a coloro che se ne nutrono. Un amore senza misura! Sono frutti succosi e maturi che danno nutrimento e gioia ai grandi e ai piccoli. A monte, ci sono tanti collaboratori di questa gioia: biologi, agronomi, contadini, raccoglitori, ecc. Mi pare che settembre possa essere nominato, in un modo speciale, ”il tempo dei frutti maturi”. Esso raccoglie i frutti dell’estate nella pienezza della maturazione e ci dona quelli dell’autunno. Una sovrabbondanza di profumi, di colori, di gusti, di benefica energia e ricchezza.
Viene spontaneo paragonare settembre al tempo della maturità. Tempo in cui si raccoglie ciò che hai seminato e che altri hanno seminato in te e con te. Tempo in cui si esprime e viene alla luce il succo di quello che sei, che pensi, che credi, per cui doni la tua vita. E questo succo ridonda a tuo beneficio, a beneficio della tua comunità, della tua famiglia, della cerchia dei tuoi amici. Come a macchia d’olio!
Ma questo “succo”, che dona benessere, non viene solo da te, non è solo tuo. Esso ha una lunga storia. Parte dalle tue radici, si forma nel grembo di tua madre ancor prima di nascere. Acquista corpo e vigore man mano che tu cresci nella tua famiglia e negli ambienti di vita. Si definisce nel tempo della gioventù, raggiunge la sua limpidezza e consistenza nella fase più matura, quando l’essenziale prende il posto all’effimero.
Può ricevere altre proprietà benefiche, unendosi a succhi di altro genere. Di qui la vita si arricchisce, si approfondisce, spalanca i suoi orizzonti, dilata le sue vene.
Allora diventi capace di ricevere vita e donare vita, fino all’ultima goccia di succo, fino alla “Pienezza”.