Chi di noi non ha vissuto l’esperienza di essere “preso per mano” dalla mamma e dal papà nei primi anni della vita? Dagli amici più cari? Da chi lungo la nostra esistenza ci è stato più vicino?
E ci ha dato la sua mano calda nei momenti lieti o meno, nella pienezza della vita o della debolezza più estrema? Sentirsi presi per mano è una profonda esperienza corporea e affettiva. Stabilisce all’istante un dialogo intenso, uno scambio di sentimenti e di emozioni, un respiro e un passo all’unisono. Con meraviglia, ti accorgi che due cuori battono insieme e rispondono alle emozioni che prevalgono di momento in momento. Così, avviene che la vita dell’uno entra nella vita dell’altro, in modo tale da condividere ciò che sei e ciò che senti. L’altro entra nel mio giubilo, nel mio entusiasmo o nel mio gemere, nel mio faticare e li fa suoi, li porta con me.
"Prendimi per mano". Sono le prime parole di un canto a Maria, a me molto gradite fin dalla mia giovinezza. Chi trova una mano amica che stringe la sua, trova veramente un tesoro. Tra le cose preziose, per noi cristiani, il tesoro più grande è Gesù. A lui è legata Maria, sua madre, che il 15 agosto festeggiamo la sua Assunzione al cielo. Così la prego fiduciosa.
Maria, anche oggi, prendici per mano.
Aiutaci a cambiare i nostri gesti di violenza in gesti di pace, i nostri “schiaffi” in carezze, il nostro essere ostinati in docilità.
Insegnaci a ricercare il vero bene di ogni persona.
Fa’ che sentiamo battere il tuo cuore di Madre insieme al nostro, a volte agitato, diviso, incoerente, duro, ostile.
La tua tenerezza possa, a poco a poco, cambiare il nostro cuore di pietra in un cuore di carne.
Prendici per mano, danza con noi la danza della vita nuova nel giorno del giubilo.
Preparaci all’incontro della festa senza fine con Gesù e con te.
Insieme, cantiamo il tuo e nostro “magnificat”, con la vita, prendendoci per mano gli uni gli altri, nell’esperienza di gioia e di dolore.