Cammino velocemente e a testa bassa, mi dirigo distaratta verso un negozio, vado quasi alla chiusura: non mi va di fare troppa coda né di incontrare troppa gente. Ho fretta e non ho tempo da perdere.
So cosa mi serve e non voglio attardarmi. Varco la soglia della bottega, noto subito due enormi sorrisi, un profumo buonissimo e tanti colori. Respiro, mi rilasso, sorrido. Non ho poi tutta quella fretta… La gentilezza delle commesse mi fa sentire a mio agio, è presente, ma non insistente. Mi aiutano a cercare quello che mi serve. Scorgo la bellezza delle piccole cose che ci sono nel negozio, sembra di essere in un mondo fatto di tempo lento e cose accoglienti che creano casa. È tutto molto delicato. Non penso più al tempo, né alla fretta, è un bel momento di chiacchiere e scambio. Ringrazio. Finisco i miei acquisti e saluto.
Mentre mi accingo alla porta noto una piccola ampolla piena di bigliettini, proprio verso l’uscita. Mi fermo, mi volto ancora una volta indietro e azzardo una domanda «Posso pescarne uno?» - dico con tono di “bambina curiosa”. La risposta non si fa attendere. «Certamente: devi!». Pesco felice il biglietto, ringrazio ancora una volta ed esco.
Sono ferma davanti alla porta della bottega, sorrido, respiro, apro il bigliettino e leggo.
Mi commuovo.
“C’è una gioia speciale che ti aspetta: la troverai solo in ciò che ami fare, ed essa renderà migliore la tua vita e quella di tante persone” (J.M.).