"Voleva fuggire in Francia in bicicletta, ha rubato un’auto, ma è finito nella valle sbagliata". Un giornale locale on line presentava così la notizia. E in effetti è proprio così. Siamo a fine ottobre 2022.
Un pakistano di 26 anni tenta di raggiungere la Francia, valicando uno dei colli alpini piemontesi, possibilmente uno poco frequentato. Sbaglia valle e, quando se ne accorge, è tardi. Finisce con un arresto l’avventura di questo giovane, salito fino a Crissolo in bicicletta. Giunto in paese ruba un’auto e si dirige verso la montagna. Arrivato al pian della Regina si accorge che la valle Po non ha collegamento stradale con la Francia. Torna indietro. I carabinieri impiegano poco ad intercettarlo. Inseguimento a folle velocità, la macchina finisce fuori strada, il ragazzo fermato e rinchiuso nel carcere di Cuneo.
Posso dire che leggere questa notizia mi ha fatto tenerezza. È vero si tratta di un illecito, quest’uomo ha rubato! Penso alla fatica di raggiungere l’Italia, penso alle peripezie prima di arrivare in bici a Crissolo e immagino la delusione quando si accorge di aver “sbagliato”. Al di là delle Alpi c’è sì la Francia, ma irraggiungibile, senza strada!
Associo l’episodio alle recenti notizie di questi giorni circa gli sbarchi, più o meno permessi ai migranti nel Mediterraneo. Come non immaginare il turbinio di pensieri, anche la confusione, nelle teste e nei cuori di chi si è imbarcato… Magari dopo mesi di attesa, con la speranza di arrivare in Italia e qui trovare finalmente un posto dove tirare il fiato e comunicare a chi ha lasciato di avercela fatta e di essere vivo.