Sempre nello scorrere della storia l’apparire è stato per molti la chiave del successo. La nostra società non sfugge a questa chimera, anzi con i mezzi di cui dispone l’apparire è ampiamente potenziato.
Risulta decisamente fuori del tempo vivere nel nascondimento; qualcuno direbbe che in quel modo si cade nell’anonimato e tutto ciò è spersonalizzante. Eppure è proprio lì che succedono le grandi cose: nel buio della terra il seme diventa albero, nel silenzio dell’animo hanno origine le vocazioni, nel cuore nascono i sentimenti, nelle profondità della mente germogliano le idee.
Esso è intrecciato al quotidiano ed è un bisogno vitale trovarvi rifugio.
C’è una persona che ha saputo vivere decisioni ed esperienze non facili nel più totale nascondimento. Si chiama Giuseppe di Nazaret, lo sposo di Maria.
In una società che premia chi sta alla ribalta farebbe bene guardare al suo stile di vita. Forse a questo indirettamente invita la conclusione della Massima 80 di padre Médaille «Sappiate che la santità consiste in qualcosa di molto nascosto noto soltanto a Dio».