Capita a volte di pensare a come la famiglia di Nazaret avesse imparato ad avere Dio come compagno di viaggio nella quotidianità. Quanti momenti di sofferenza, di paura di cui chiedere il perché!
Quanti di gioia da condividere e per cui ringraziare! Gli uni e gli altri da offrire per chi soffre e si dispera, per chi prova gioia e non sa quale ne sia la vera fonte, non prova a ringraziare ed è sempre alla ricerca di altro.
A quel modello sarebbe bello fare riferimento per il nostro andare, ognuno per la strada a cui Dio l’ha chiamato, avendo come compagno il Padre.
Con i compagni di viaggio si alternano momenti di dialogo e silenzi, anche questi densi di messaggi. Ed è bello parlare con Dio e ascoltarne la voce nel profondo del cuore in una tranquilla relazione di amicizia.
Questo mi piace leggere nelle prime righe della Massima 7 di padre Médaille: «Conducete una vita piena di mitezza, di umiltà di cuore, di sincerità, di modestia, di pace interiore ed esteriore».