Una suora un giorno mi disse: «Di fronte alle difficoltà, dopo aver fatto tutto il possibile, non mi angoscio e vado a dormire tranquilla e serena». È certamente una questione di temperamento.
Ma anche un allenamento all’abbandono fiducioso. E, proprio quando non rimane che l’affidarsi, si apre una via che svela tutta la fantasia e la bontà del Signore. Ecco allora in gioco la nostra libertà: si può concludere mestamente con “era destino... il caso ha voluto… ho avuto fortuna”. Oppure scorgervi l’intervento della Provvidenza.
Padre Médaille nella Massima 16 dice: «Siate fedelissimi alla grazia dello Spirito Santo, ascoltandolo attentamente, obbedendogli prontamente e interamente e attribuendo a lui, come è giusto, la riuscita delle vostre buone opere». Mi pare sia proprio un invito a seguire quell’abbandono, iniziando così un percorso di allenamento a intravedere sempre di più la mano di Dio Padre alla guida della nostra storia.