Da qualche mese vivo la grazia di incontrare settimanalmente una persona anziana che da tempo per malattia non esce di casa. Quei minuti sono davvero un tempo di grazia per me.
Un regalo per la ricchezza interiore che riesce a comunicarmi. Sperimento che è ben più ciò che si riceve di quanto si dona e, come dice papa Francesco, negli anziani è nascosto un tesoro non solo di esperienza. Il silenzio necessario per ascoltare fa sì che gli incontri si trasformino in esperienze di Chiesa, una piccola chiesa nascosta, che non fa rumore.
In particolare mi hanno colpito queste sue parole: «Ora che non posso più fare nulla, anzi dipendo totalmente da altri, anche negli aspetti più intimi della vita personale, ho scoperto il dono del tempo per riflettere. Quando si sta bene, le corse e i mille impegni, anche socialmente utili, portano con sé il rischio di perdere il valore delle cose e di cadere nell’abitudine. L’abitudine è molto rischiosa».
Credo che quella persona viva pienamente in questo suo ultimo tempo le parole della Massima 60 di padre Médaille: «Abbiate unicamente a cuore la dolcezza interiore della vostra anima, vivendo in pace».