La Massima 74 di padre Médaille raccomanda: «Obbedite con puntualità, semplicità e gioia». Detto così suona come un ordine e crea forse un po’ di repulsione.
Infatti il verbo obbedire non sempre è amabile. Eppure nella sua etimologia rimanda al dono di sé. Se c’è qualcuno o qualcosa per cui vale la pena mettersi in gioco si obbedisce volentieri. Si partecipa così a un progetto di cui non cogliamo i contorni, ma a cui doniamo fiducia. Per l’adesione è appunto richiesta puntualità, semplicità e gioia.
Puntualità: anche nei piccoli lavori quotidiani come nelle grandi imprese occorre l’impegno personale preciso.
Semplicità ossia consapevolezza che si è piccola parte di un disegno più grande come la tessera di un puzzle. Da sola dice poco, ma se manca, l’intera opera è incompiuta.
Gioia, l’atteggiamento più difficile da testimoniare, ma è luce che illumina il tutto.
Obbedire e servire con puntualità, semplicità e gioia perché la vita sia reciprocamente sostenuta dal dono di sé.