«Nutri grande stima per gli altri: sono figli adottivi di Dio con dignità pari alla tua» (MP VIII, 4). Così nel 1600 diceva padre Médaille. Ci sono parole che hanno in se stesse la forza di varcare i secoli.
Ma perché ciò avvenga devono cadere nel silenzio accogliente del cuore. Poi tradursi in pensieri e quindi in azioni. Riconoscere la dignità di ogni persona e di conseguenza stabilire rapporti di stima reciproca rende migliore la vita.
Instaurare una catena contagiosa di buone relazioni significa, consapevolmente o no, rendere visibile il Regno nella certezza che nessuno è escluso dall’altissima dignità di essere figlio adottivo di Dio.
L’oggi non è né migliore né peggiore del ieri. A noi la resposabilità di rendere buoni i giorni perché i nostri figli si nutrano di speranza e anche per essi sia concreta la possibilità di operare il bene di generazione in generazione.