La delusione per una promettente esperienza di vita finita produce profonda sofferenza. Ho visto quel dolore in occhi velati di lacrime. Il cuore in quel momento ti si stringe in una morsa.
Non riesci a scioglierla. È il prezzo della condivisione. Può capitare allora che dal profondo dell’animo una Voce promette che una nuova strada si aprirà. Forse la scienza potrebbe sentenziare che si tratta di una proiezione del subconscio, una sorta di scappatoia illusoria per sfuggire alla realtà del momento.
Certo con il dolore bisogna imparare a fare i conti, ma non mi vergogno a dire che personalmente spero sia, invece, la voce di un Angelo, messaggero e simbolo della Presenza divina.
Non ho trovato tra le Massime di padre Médaille una che rispondesse a questa situazione, ma in un bigliettino, regalatomi durante un incontro, ho letto queste righe: «Affida ogni cosa a Dio, lui conosce bene ogni tua necessità e si prende cura della tua vita» (dai Testi Primitivi: cfr. pag. 209 n. 5, pag. 18 n. 23).