Non è cosa nuova che ognuno abbia dei limiti e che genericamente lo ammetta. Quando i limiti sono negli altri ci si sente pure buoni nell’aiutarli. Il difficile viene quando ci si trova in condizione di vivere tali limiti.
Quindi si deve dipendere da qualcuno. Ad affrontare tale situazione ci si deve preparare. L’unica legge che vale è quella dell’imparare a prendersi cura. Essa ci rende strumenti, consapevoli o no, di un Dio che di cura davvero se ne intende.
Beati dunque se nella vita si è buoni samaritani, se non altro per la un po’ egoistica speranza che qualcuno si farà prossimo anche verso di noi. Mi piace ritrovare questa riflessione nelle parole di padre Médaille: «Non amate Dio soltanto a parole; amatelo con le opere» (Massime per le anime che aspirano alla grande virtù, IX,12).
Mi piace anche aggiungere la parola di Gesù: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me» (Mt 25,31).