“Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio”. È consolante leggere questo pensiero all’inizio della Laudate Deum.
Ciascuno di noi, in certe situazioni o periodi della vita si può sentire solo, abbandonato, non perché lo sia veramente ma perché così si percepisce. E non è bello! Non fa bene! C’è una tenerezza che arriva da lontano che può esserci vicina, magari anche a nostra insaputa. Forse che questa vicinanza potrebbe anche spingerci a cercare altri viandanti, nuovi compagni di viaggio e incoraggiarci a reagire?
Intanto aprire gli occhi su quanto non va, su quanto si perde nel percorso, su ciò che non salvaguardiamo abbastanza. Non è catastrofismo quello che viene evocato, ma sguardo reale. Perché possiamo porvi rimedio, ancora. Si riflette sulle conseguenze che si abbattono con più forza sulle persone vulnerabili.
Ne parlano i vescovi degli Stati Uniti, dell’Amazzonia e soprattutto gli Africani: il cambiamento climatico evidenzia “un esempio scioccante di peccato strutturale”. È grave! Perché cambiare non è semplice. Richiede impegno, perseveranza, una scelta di campo.
Chi mettiamo al primo posto? Le persone o gli interessi commerciali? Gli ultimi della terra a cui rubare le risorse per il nostro benessere? Non sono tante le vie percorribili. È richiesto studio per comprendere, coraggio per non lasciarsi abbattere, impegno per impostare strutture nuove o poco praticate. È bene non essere soli e allora anche l’organizzazione, come abitanti della terra che è una sola per tutti!