Quando siamo veramente contenti? Quando un dono ci rende soddisfatti? Una caratteristica è certo la gratuità. Viene immediatamente in mente quella del volontario che si spende per gli altri.
Quelli che nel tempo libero si dedicano ad attività non remunerate, ma riconosciute ed apprezzate. Ripenso ad interessi diversi e alla soddisfazione che ne derivava o ne deriva. È giusta, perché aiuta a continuare, è uno slancio per fare di più... Ma che dire di quanto non appare, di quanto ognuno fa o riceve senza che ci sia riconoscimento palese? In questo caso la ricompensa, lo star bene “dentro” ripaga ogni sforzo e dona a ciascuno una felicità vera e appagante, anche se piccola.
“In una società dove tutto è diventato merce, e dove chi ha soldi può comperare e stare meglio, occorre la riabilitazione del «gratuito», di ciò che si può usare ma non comperare”. Si esprimeva così Alex Langer, pacifista, ecologista, l’Altoatesino dei ponti e non dei muri, strenuo difensore della pace e dei deboli. Sono 25 anni da che se n’è andato, ma il suo pensiero ancora ci aiuta a dirimere le questioni terrene e di convivenza.
Tante sono le cose che possiamo usare senza doverle comprare: ammirare un quadro, l’ascolto della musica, la lettura di un libro, la condivisione di un cammino, la bellezza di un paesaggio, la soddisfazione di un’amicizia, di un colloquio che dona serenità e pace...
Possiamo usare bene o male il tempo che abbiamo a disposizione, ma non ci è concesso comperarne neanche un minuto!