È difficile stare dietro alle grandi conferenze, lontane, distanti. Proseguendo il ragionamento del mese scorso cerchiamo di individuare gli impegni dei credenti.
Vediamo che cosa compete a ciascuno di noi, singolarmente e con gli altri. Siamo consapevoli - ce lo dice anche il magistero della Chiesa - di quanto sia necessario porre attenzione anche alle altre fedi. Se un po’ approfondiamo, riusciamo a trovare assonanze anche vicino a noi perché la fede autentica “trasforma la vita intera, trasfigura gli obiettivi personali, illumina il rapporto con gli altri e i legami con tutto il creato” (papa Francesco nella Laudate Deum).
Lo sperimentiamo: una sincera condivisione con persone di altre religioni o che attingono la forza dal loro spirito ci aiuta e ci permette di trovare una consonanza di vedute e condivisone di intenti, assolutamente necessarie. Papa Francesco non si stanca di ripeterlo ogni volta che incontra popoli lontani, per chilometri ma anche per sistemi di vita e motivazioni spirituali.
Nella fede, nel riconoscere quanto ci accomuna come esseri viventi, possiamo reperire una forza ulteriore per spronarci all’impegno, per motivarci a non perderci di coraggio nelle difficoltà. Certo dobbiamo volerlo, confrontarci, cercare la possibilità condivisa, un’idea innovativa da proporre.
Dobbiamo crederci. Lo dico per me, a me nell’assumere l’impegno di coinvolgermi in questa ricerca spirituale che, a volte, mi pare ininfluente o esageratamente impegnativa.
Mi aiuti la consapevolezza che la Terra è bene universale a cui tutti devono rispetto.