Ho partecipato a una sessione di formazione organizzata dal Centro Internazionale San Giuseppe francese, nella città di Le Puy en Velay. Questo il tema: "Radici e Ali" o meglio, "Storia delle origini.
Il corso si è svolto dal 03 al 10 maggio 2022. Lo scopo: aiutarci a rileggere la nostra vita e la chiamata alla vita consacrata, alla luce delle origini, come nell'oggi del nostro mondo. Un secondo obiettivo: aiutarci a comprendere meglio la nostra umanità nella sua interezza, attraverso una vera conoscenza di noi stesse e della nostra storia, della missione e del carisma. Questo in un contesto di relazioni internazionali, in un clima di preghiera, di condivisione e di distensione, attraverso il metodo dell'osservazione, della contemplazione e del vissuto carismatico.
Cosa dire sul tema: "Radici e ali?". Le radici rappresentano la base su cui siamo fondate. Cristo stesso che ha ispirato a padre Médaille il carisma di comunione, contemplandolo nell'Eucaristia. Così, fanno parte della base, tutti gli scritti del Fondatore che ci nutrono, ci ispirano e ci sostengono oggi. Inoltre, l'esperienza di vita delle prime sorelle. Le radici sono anche le nostre diverse realtà di vita, quelle del mondo con tutte le sue sfide e il modo in cui oggi esprimiamo il carisma.
Le ali rappresentano l'espansione della Congregazione nei diversi paesi, grazie al coraggio e ai sacrifici delle prime suore. In particolare, madre Saint Jean Fontbonne a Lione, madre Stecchini a Cuneo e così via... Le ali sono tutte le missioni che svolgiamo nel nome di Gesù Cristo, come l'annuncio della Buona Notizia, attraverso il vivere autentico del carisma. Infine, le ali sono la nostra testimonianza di vita, segnata da comportamenti che dimostrano l'essere figlie di Dio, discepole di Cristo, figlie di san Giuseppe e cittadine del nostro Paese, con tutte le sue sfide.
Padre Médaille ci ha lasciato una grande eredità attraverso i suoi scritti. Ha tracciato una linea da seguire per la fedeltà allo spirito di piccolezza, per testimoniare l'Amore trinitario verso tutti indistintamente e, soprattutto, per realizzare opere a favore dei più poveri.
Conservo quattro elementi importanti di questa formazione, che mi aiuteranno a vivere in modo consapevole e responsabile.
- Riconoscere che siamo figli amati da Dio. È fondamentale vivere secondo chi siamo e non secondo ciò che facciamo. Né quello che vogliamo essere, tanto meno secondo quello che gli altri vogliono che siamo. La realtà di sentirci figli di Dio deve darci gioia e sicurezza in colui che ci ama indistintamente.
- Riconoscerci discepoli di Cristo. Siamo discepoli di Cristo mediante il nostro battesimo e condividiamo la sua missione con tutti i battezzati nella Chiesa. La consacrazione non ci dà un'identità particolare, ma ci dà un'identità supplementare rispetto a ciò che siamo. La missione è annunciare la Buona Notizia di Gesù, nelle nostre varie iniziative apostoliche e attraverso la diffusione dell'Amore trinitario vivendo il carisma di comunione.
- Riconoscerci figlie, suore di san Giuseppe. Ciascuna di noi è invitata a rivedere, di volta in volta, le motivazioni all'origine della propria vocazione e ad attivarne il desiderio nella vita attuale. Come pure esaminarci sull'amore alla congregazione. Chiederci se questo "attaccamento" stia progredendo o regredendo. È una fase dell'esame di coscienza nel nostro cammino vocazionale. Perché, molte volte, trascuriamo l'amore al carisma e imitiamo ciò che il mondo ci presenta, come prestigio.
- Riconoscerci cittadine del proprio Paese e del mondo. Sì, siamo cittadini del nostro Paese e del mondo al quale siamo inviati per diffondere il Regno di Dio. Questi quattro elementi sono in interazione e influenzano positivamente o negativamente la nostra persona e la missione, a secondo della disposizione interiore. Ma questo mondo presenta molte sfide da raccogliere a tutti i livelli. I bisogni primari non sono soddisfatti e le popolazioni sono oppresse da vari mali. Eppure è qui che siamo chiamati a testimoniare Cristo, attraverso il nostro vivere in modo autentico.
Questa esperienza di formazione mi ha aiutata a rendere più salda la certezza che la mia vocazione è un dono di Dio e non un merito. Ho provato sentimenti di grande gioia, di gratitudine a Dio, a padre Médaille e alle nostre prime sorelle per tutti i sacrifici fatti, affinché le radici che hanno posto potessero svilupparsi e "prendere le ali" e diffondersi in tutto il mondo. Sono molto felice di aver camminato sulle orme delle nostre fondatrici! È stata davvero una grazia!
Sono molto riconoscente alle Superiore, che mi hanno dato questa opportunità. Grazie a Dio, ho potuto sperimentare ciò che ho vissuto durante gli anni di formazione e diventare una testimone oculare dell'amore di Dio per la nostra Congregazione.