Lisbona: intervistata al TG3 nella quale parla una suora africana. È suor Leonìda, influencer cattolica, che coordina gli interventi dei suoi colleghi in quel continente problematico e difficile.
Auspica «che i giovani anche via social possano cambiare la situazione». Cerco, nella cronaca dal Portogallo, qualcosa che faccia emergere questo nostro tempo, non facile. Oltre la gioia, l’entusiasmo, la bellezza di trovarsi in tanti, di partecipare a un evento straordinario, dormire poco, mangiare quello che capita, cantare e magari poi raccontare.
Questo Papa, che ha voluto essere là, appare contento della partecipazione e dell’affetto che gli viene tributato. Allo stesso tempo richiama i temi scottanti, che più lo interrogano e direi anche lo rattristano: la guerra, i poveri, gli scartati, a volte anche dalla fede.
Esorta ad avere fiducia, a credere che Dio c’è, la Chiesa c’è, la comunità mi accompagna. Percepisco i suoi richiami come un tentativo di spronare, attivare, muovere.
Allora sogno: che al rientro i giovani, con gli strumenti che ritengono più consoni, si buttino a capo fitto nella vita, quella reale, fatta di incontri, scambi, riflessioni, ma anche di impegno perché così non va bene. Il mondo deve cambiare e, come dice la suora africana, «i nostri obiettivi sono politici, sociali, economici». Al rientro, cerchino altri viandanti con le medesime attese. Se no, tutti gli sforzi fatti per essere là, preparazione, energia, spese, potrebbero rimanere un bel ricordo, edificante, ma distante dalla realtà.
Ci sarà da lavorare per tutti, mescolando entusiasmo e lotta, gioia ed impegno, musica e ideali.