Non è notizia recentissima. Comunque significativa in questo momento così triste e oscuro per l’umanità tutta. Gesto che potrebbe avere la capacità di illuminare la speranza davanti alla catastrofe.
L’anziana ebrea liberata dai terroristi di Hamas ha fatto un gesto destabilizzante. Tenendo conto della situazione chissà perché. Si chiama Yocheved Lifschitz, ha 85 anni e risiedeva nel kibbutz attaccato da Hamas il 7 ottobre 2023. Alla liberazione, verso fine mese, rivolge al suo carceriere il saluto di Shalom (Pace) e gli stringe la mano. Gesto imprevisto, inaspettato, spiazzante in quel contesto così teso e pericoloso. Nel video pare anche un po’ malferma sulle gambe.
È stata coraggiosa questa donna, cogliendo di sorpresa il militare che lo ha ricevuto. Ricorda bene e non nasconde la violenza e la paura vissute a seguito dell’atto terroristico. Scriveva nel suo diario Hetty Hillesum, ebrea olandese morta ad Auschwitz a 29 anni: «Se tutto questo dolore non allargherà i nostri orizzonti e non ci rende più umani…. è stato tutto inutile… Non si combina niente con l’odio. Convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancora più inospitale».
Anche noi siamo stati colti di sorpresa da questa piccola azione in tanta ostilità, in tanta tristezza che non si riesce a contenere e ad affrontare, in un momento in cui non si intravedono soluzioni percorribili. Che siano queste piccole cose a farci riflettere e a svegliarci dal sonno della ragione. A interrogarci sui comportamenti da tenere o almeno pensare, immaginare in questo deserto di speranza.