«Denuclearizzare l’Europa e il Mediterraneo: togliere dall’Europa e dal Mediterraneo le due tende del terrore (la Nato e il Patto di Varsavia!) e piantare in essi la tenda della pace!
A servizio dei popoli del terzo mondo e di tutti i popoli della terra ». Non è fantascienza. Neanche vaneggiamenti di uno squilibrato. Le ha dette, con passione quasi angosciata, Giorgio La Pira nel 1969 a Berlino. Ne ho da poco riletto la biografia, scritta da Ernesto Balducci, un altro grande. Ho così incontrato un amministratore pubblico con idee chiare, scomodo, scomodissimo per i suoi compagni di viaggio. Determinato sui temi importanti, sulle azioni da mettere in atto perché tutti possano vivere una vita degna di questo nome, soprattutto giusta. Attento alle risorse che abbiamo a disposizione nel mondo, contro ogni ragionevolezza accampata dalla paura del nemico o dalla sicurezza che ci dobbiamo garantire, non ha mai cessato di professarle. Ha girato il mondo, si è recato in tante capitali, a est e a ovest, quando ancora il confine era chiaro, sempre portavoce dei medesimi ragionamenti, avvertimenti e accorati inviti, convintamente.
Oggi, di fronte allo scenario che ben conosciamo, mi pare significativo riesumare questi pensieri, controcorrente, di un sognatore, con una visione profetica, ma attualissimi. Come allora affrontare la catastrofica situazione mondiale? Pensiamoci. Forse, forse riusciremo a dare un volto nuovo alle nostre vite su questa terra, nostre ma anche di quelli che più di noi fanno fatica. Muoiono in tanti, per la guerra e per la miseria che da essa si genera!