Non è facile ascoltare. Allertare l’orecchio alla curiosità positiva. Prestare attenzione con pazienza. Senza distrarsi o con il timore di perdere tempo. Ci sono azioni che compiamo al di là di un tornaconto.
Semplicemente perché siamo incuriositi, attratti dal diverso, interessati al nuovo. Da qualche anno abbiamo dovuto aggiungere una nuova cassetta delle lettere al nostro portone di casa. Non riceviamo tanta corrispondenza da riempirne due!
Ad ogni fine inverno, inizio primavera un piccolo uccello, un po’ variopinto, così minuscolo da entrare nella fessura, inizia a portare fili d’erba, piccolissimi rametti, resti di muschio, paglia. Si fa il nido. Ci fa le uova. Le cova. Allora noi, da un certo punto in avanti porgiamo l’orecchio passando di lì, per ascoltare, per percepire novità.
Mettiamo un cartello per il postino perché non ci spinga dentro la corrispondenza.
Ad un certo punto, violando la privacy degli inquilini, facciamo una foto con il cellulare, controllando l’evoluzione. Ma il più bello accade quando, come in questi giorni, attenti, sentiamo un coro di cinguettii, sempre dalla fessura delle lettere. È la vita, la piccola vita. Non ne conosciamo la specie. Sappiamo che fra un po’, quando tutti potranno volare, la cassetta tornerà muta. Avranno trovato un altro alloggio, puliremo per preparare all’anno prossimo.
Esercitarsi a rimanere in ascolto del piccolo, apparentemente insignificante, ci invita a fermarci, a non correre oltre senza porre attenzione a quello che uomini e natura ci vogliono trasmettere o semplicemente dire. Di bello.