Intitolerei così il messaggio di papa Francesco per la giornata della Pace del 1° gennaio 2024. Si parla di intelligenza artificiale. Non particolarmente ferrata in materia, subito mi pareva di scarso interesse.
Dalla prima veloce lettura ne ho invece intuito l’importanza. Rimane all’individuo la responsabilità di gestire questa risorsa in modo costruttivo e nell’interesse di tutti, avendo chiari gli obiettivi da raggiungere. Francesco accenna ad “entusiasmanti opportunità e gravi rischi”. Il progresso digitale deve infatti avvenire “nel rispetto della giustizia e contribuire alla causa della pace”.
L’invito è a tenere in adeguata considerazione il senso del limite, che ci permette innanzi tutto di scegliere la strada da intraprendere, comunque di agire e di non percepirci onnipotenti. Ed è altresì diretto a rivolgere queste eventuali nuove scoperte e opportunità verso il bene comune, nell’interesse di quelli che più fanno fatica. Mette in guardia dal pericolo “di cadere nella spirale di una dittatura tecnologica”. A questo si aggiunga la tentazione di usarla per pianificare operazioni militari. E ciò è motivo di grave preoccupazione etica. Non c’è bisogno che nuove tecnologie incentivino la follia della guerra.
“Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.
Questa la conclusione rivolta a tutti, senza alcuna distinzione.