“Carismi, ministeri, profezia delle consacrate nella Chiesa e nella società”. Questo il tema del secondo incontro programmato dall’Usmi delle due diocesi, Cuneo e Fossano, domenica 6 marzo 2022.
L’argomento è stato trattato da suor Grazia Loparco, figlia di Maria Ausiliatrice. L’angoscia, la solitudine, l’incertezza, la paura a causa della pandemia, della guerra, delle difficoltà economiche investe anche noi suore. Infatti, ci sentiamo impotenti a causa dell’età avanzata, della mancanza delle vocazioni, delle nostre fragilità…
Pur nella consapevolezza delle fatiche, che con l’umanità stiamo vivendo in questo momento storico, la relatrice ci ha dato un respiro più ampio. Siamo chiamate a vedere, con gli occhi della fede, la realtà in cui siamo immersi.
L’ascolto e l’interiorizzazione del contenuto proposto ci ha fatto prendere coscienza di ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. Così da essere e dare luce nelle attuali ombre, in cui sembra essere avvolta tutta l’umanità. Non ci vogliono grandi cose, neanche tanta cultura o altro… Occorre solo vivere con semplicità, con il bagaglio delle nostre ricche esperienze, che ci hanno un po’ trasformate. I valori che abbiamo assimilato, come la gratitudine, la tenerezza, l’intuizione, la trasparenza, la fedeltà dicono al mondo che si può ancora vivere con autenticità, passione, serenità e gioia.
Per trasmettere ciò che viviamo, occorre camminare sempre più con gli altri, con chi la Provvidenza pone sul nostro cammino. Essere insieme ci aiuta a condividere gioie e sofferenze, ma anche ad accogliere, con i problemi, la loro saggezza e la concretezza della vita. Infatti, s’incontrano esistenze ricche di saggezza, se siamo capaci di percepirne il vissuto e lasciare che ci arricchisca. Non possiamo dare se non sappiamo accogliere.
È importante metterci alla scuola dei Santi, in particolare quelli delle nostre terre, che non hanno vissuto tempi migliori dei nostri! Da loro impariamo come declinare il carisma dei nostri Fondatori nell’oggi, attente alle provocazioni e alle esigenze di chi ci vive accanto.
Siamo chiamate a vedere con gli occhi della fede la realtà in cui ci troviamo immerse. Scorgere e intuire i bisogni, anche non espressi, e rispondere con creatività, con modalità adatte, coerenti e competenti.
Questi atteggiamenti vanno di pari passo nella misura in cui siamo in comunione con Dio, cresciamo nella sua conoscenza e lo imitiamo nell’infinita bontà e misericordia. Se guardiamo con i suoi occhi e, soprattutto, con il suo cuore di Padre, aperti alla grazia, diventiamo luce che rischiara il cammino. Allora, possiamo donare, pur con i limiti e la piccolezza, tanta bontà, compassione e umanità. Valori di cui le persone hanno bisogno oggi.
Ci è chiesto sempre più di impegnarci a vivere, con coerenza, ciò che professiamo. Questo, permette di “gridare” con la vita, più che con l’azione, che siamo felici di aver seguito il Signore.