All’inizio dell’anno si rinnovano gli impegni e si fanno bilanci. E sempre, non solo nel nostro tempo, non può mancare la valutazione su quanta sofferenza e quanto male sono presenti nel nostro mondo.
E i credenti non possono che chiedersi anche perché Dio non intervenga. Il male nel mondo esiste da sempre, e spesso si concentra intorno alla lotta per il potere. Anche Gesù lo ha incontrato, nella figura crudele di un re che voleva eliminare un possibile concorrente anche se ancora neonato. Potremmo immaginare un Padre che elimina fisicamente questo uomo crudele che vorrebbe uccidere il bambino. Noi, probabilmente, avremmo fatto così. Rischiando, lo sappiamo, di sterminare il grano buono insieme alla zizzania.
Gesù però si limita a schivarlo, gli passa accanto. È consapevole del male, ma non se ne fa condizionare. Non accetta la logica dello scontro. Si lascia trovare da personaggi importanti, ma perché lo cercano con umiltà. Ma sfugge ai violenti.
Anche nel nostro mondo, la sua presenza potrebbe essere trascurata. Di certo non interviene come un esercito conquistatore. Ma, come un neonato indifeso, continua a venire nel mondo, e a trasformarlo per chi lo sa accogliere e cercare. Chi lo vorrebbe fare proprio a forza... non riesce neanche a incontrarlo. Eppure chi lo cerca e lo trova crede che quel bambino indifeso sia il nuovo “re dei giudei”, colui che cambierà il modo di guardare al potere e al mondo. Un nuovo sguardo, capace di cambiare il mondo intorno a sé ma senza violentarlo.
Epifania del Signor ⇒Possiamo rileggere il vangelo secondo Matteo, 2,1-12