La terra si surriscalda… alluvioni, uragani, catastrofi… la guerra, la vittoria dei cattivi… prospettive sempre più cupe dalla politica, dai giovani, dai popoli che si spostano…
Sembrerebbe che il mondo come l’abbiamo conosciuto stia crollando. Sembrerebbero giustificati tutti i profeti di sventura, che minacciano tristemente la fine di tutto ciò che speriamo. E in apparenza anche il vangelo di questa domenica si sintonizza con tale pessimismo: segni negli astri, morte e paura, sconvolgimento della terra… E, come si era soliti ripetere in libri del tempo dell’evangelista, quello sarebbe stato il segno dell’arrivo nel mondo della potenza divina. A castigare e distruggere, si poteva pensare e si diceva.
Qui però Gesù ci sorprende: quando succederà tutto ciò, «risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». Il Padre di Gesù è un Dio ottimista, che vuole la vita e la sa far nascere anche da premesse che non ci sembrerebbero promettenti.
Certo, questo significa non adagiarsi nella pigrizia ma stare svegli, senza perdersi in sbornie e affanni. Ma sapendo che ciò che abbiamo davanti è positivo.
Il Dio di Gesù ci vuole felici, la sua comparsa, anche nelle pieghe della nostra vita, è sempre una bella notizia.
I Domenica di Avvento C ⇒Riprendi il Vangelo di Luca 21,25-28.34-36