Secondo il vangelo di Giovanni, prima di mettersi a tavola per l’ultima cena (in realtà, stando al racconto, addirittura al posto di mettersi a tavola), Gesù inizia a lavare i piedi ai discepoli.
Il senso del gesto viene spiegato da Gesù stesso, è un invito a scegliere sempre l’ultimo posto, a servirsi a vicenda, proprio come ha fatto il Signore. Pietro, comprensibilmente, si schermisce e vorrebbe evitarlo (d’altronde, chi di noi non farebbe proprio come lui?). Possiamo prestare attenzione a come Gesù reagisce. Potrebbe ordinargli di ubbidire: in fondo, non è il Signore? Invece no, si mette a spiegargli il motivo, pur ammettendo che per il momento non può capire. Normalmente, se non capiamo, siamo autorizzati a non voler fare le cose. Gesù, però, esorta lo stesso Pietro a lasciarsi lavare i piedi. Se non lo costringe, né lo convince, significa che fa appello ad altro, ossia alla fiducia. È come un genitore che dice al bambino: «Guarda, non puoi ancora capire, ma fidati! È mai possibile che ti faccia qualcosa che non sia per il tuo bene?».
Gesù non ci indica la strada sbraitando, o obbligandoci, o spiegando bene le ragioni delle sue convinzioni. Ammette, e ci invita a sopportare, che non possiamo capire tutto. Ma ci invita a fidarci, a confidare che non potrà volere il nostro male, che l’esito di fondo della nostra vita sarà buono. E che, al limite, possiamo imitare il suo stile di vita, che sicuramente è divino, quindi pienamente umano.
Giovedì Santo Anno C ⇒Si può leggere il brano del vangelo secondo Giovanni, 13,1-15