Ma se dovessimo lasciare sfogare la nostra mente e immaginare liberamente Dio, come lo penseremmo? Forse in tanti vedremmo quel "vecchio dalla barba bianca", molto severo ed accigliato, pronto a punirci.
Ma anche a premiarci in base a ciò che abbiamo fatto: giusto e inflessibile. Ma è davvero questa l'immagine che Gesù ha del Padre? Non si direbbe. Se smettiamo di inserire le parole del vangelo nell'idea che di Dio abbiamo già, e ci lasciamo guidare da quelle pagine, scopriamo che Gesù poche volte concentra l'attenzione sul "fare", e mai sull'adeguarsi a delle regole. È invece sempre attentissimo all'amore. Al punto da offrirlo come ordine: «Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Ma come si può comandare un sentimento?
Probabilmente Gesù lo fa per due motivi diversi ma collegati. Il primo è il paradosso: vuoi un comandamento? Ama! Altri comandamenti non ne darò.
Ma l'altro in fondo è una sfida: l'impegno costante, continuo di un cristiano, di chi vuole vivere come Gesù, è di sforzarsi di amare, crescere nell'amore, perché è ciò che Gesù ha sempre fatto.
VI Domenica di Pasqua B ⇒Leggi il vangelo secondo Giovanni 15,9-17