Ci sono pagine bibliche che sono più dense di altre di allusioni, sensi profondi, rimandi. Tra queste anche i primi due capitoli dei vangeli di Matteo e Luca. Il rischio, in questi casi, è di perderci qualcosa.
Aspetti della grande ricchezza che contengono. Ma, d’altra parte, non è necessario scrivere pagine intere per provare a essere completi. Recuperiamo allora un solo elemento, concentrandoci sull’ultima battuta del vangelo di questa festa.
Proviamo per una volta a immaginarci nei panni di Dio! L’Onnipotente, l’Altissimo, il Creatore... che sceglie di inviare suo Figlio nella storia, nell’umanità, a partire dai nove mesi nell’utero di una donna...
Basta scegliere la predestinata e procedere? Per il Dio della Bibbia, no! Non esiste neppure la possibilità che Dio compia qualcosa di significativo nella storia, senza l’assenso da parte di coloro che ne siano coinvolti. Non importa che abbia davanti una donna, anzi, una ragazza, di quelle che in tribunale non avrebbero potuto testimoniare legalmente. Per Dio la sua volontà conta, è decisiva, è insuperabile.
E allora le spiega che cosa ha in mente di fare, le ricorda che a Lui tutto è possibile, le porta un esempio di gravidanza miracolosa... ma non si azzarda a fare nulla fino al suo «avvenga per me secondo la tua parola». Il Dio biblico non è un sovrano assoluto, ma un padre amante che non osa coinvolgere in nulla l’uomo, se l’essere umano non è d’accordo.
Immacolata Concezione di Maria ⇒Leggi il Vangelo secondo Luca 1,26-38