Capita a volte di percepire l'affetto che lega persone che si vogliono davvero bene. Le si sente parlare dell'altro, dell'altra, come se fossero legatissime, e insieme molto migliori di chi parla.
«Se non fosse per lei, per lui...». Il vangelo di oggi ci mette davanti a una situazione simile. «La parola che ascoltate, è del Padre». «Lo Spirito vi ricorderà ogni cosa». «Il Padre è più grande di me».
Nei primi secoli i cristiani hanno tentato di chiarire che cosa lega tra loro le persone della Trinità, arrivando a formule filosofiche molto precise e raffinate. Ma il vangelo già lo aveva spiegato in termini diversi: si amano! Come chi ama, ognuno dei tre ritiene gli altri più importanti di sé.
Non è scontato, avere a che fare con un Dio che si fonda sull'amore. Perché se così è, valuta anche noi sulla stessa base. Non ciò che siamo capaci a fare, non le nostre doti, non ciò che abbiamo ereditato... Solo la capacità di entrare in ascolto profondo, di mettersi davanti con sguardo d'amore.
Chi ama, è in sintonia con Dio, perché Dio è amore. Non è una legge, non è castigo, non è rigore. Solo affetto profondo.
VI Domenica di Pasqua C ⇒Leggi il vangelo secondo Giovanni 14,23-29