Di che cosa ci compiacciamo, noi? Quand’è che pensiamo che un genitore possa dire al figlio: “Sono proprio orgoglioso di te?”. Come un papà umano, anche il Padre dei cieli si compiace di suo Figlio.
Se ne sente orgoglioso, perché ha visto che è stato in grado di raggiungere un grande obiettivo, un risultato notevole, un successo brillante. Questo successo è l’essere andato a farsi battezzare. Essersi messo in fila, con gli altri, uno come tanti, ammettendo di aver bisogno di convertirsi e cambiare vita, fidandosi del gesto inventato da uno che poteva essere un grande profeta ma anche, chissà, un pazzo.
Il Padre che è nei cieli si inorgoglisce del suo Figlio unigenito perché si fa umile, prende posto accanto all’umanità, dentro l’umanità.
Quando siamo deboli, piccoli, umili, e tanto più quando potremmo pretendere di avere un ruolo più alto e solenne, anche a noi il Padre guarda con compiacimento.
Battesimo del Signore ⇒Rileggiamo il vangelo secondo Matteo: 3,13-17