«Ma come faccio a capire qual è davvero il mio percorso, il mio compagno di vita, che cosa davvero mi fa bene oppure male?». «Sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Le seconde sono le parole del Battista, di colui che Gesù definisce «il più grande fra i nati di donna», il perfetto tra i profeti, tra coloro che vedono in profondità nel cuore di Dio e dovrebbero capire benissimo che cosa è bene per loro, per la Chiesa e per noi. Eppure anche il Battista guarda a Gesù e resta perplesso, si interroga, è incerto. E, umilmente, manda a chiedere chiarimenti a Gesù. Che non li offre. Non risponde. Mostra. Fa vedere ciò che opera. I messaggeri di Giovanni Battista dovranno guardare, valutare, comprendere.
Gesù non presenta prove o carte d'identità: chi lo incontra, deve valutare se davvero Dio vivrebbe così.
Gesù, d'altronde, invita a cogliere che anche noi, spesso, compiamo azioni che già ci portano verso un'interpretazione ma di cui potremmo essere quasi inconsapevoli: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto?». Siete andati nel deserto, evidentemente perché il vostro cuore vi portava là. Ma perché? Dite di cercare solo salute e soldi, ma è poi vero? Rendetevi conto di qual è il vostro desiderio autentico, del senso che hanno le azioni a cui magari non avete neppure pensato troppo. Iniziate a notare che avete mosso dei passi, per uno scopo che magari non vi è chiarissimo; iniziate a rifletterci.
Gesù ci invita a vivere ponendoci domande, interrogandoci, camminando e osando. Non si stupisce né scandalizza della nostra fatica nel capire, questa è normale. Anzi, è propria di chi si pone questioni. Di fronte al Battista che si mostra perplesso, Gesù reagisce: «Costui è il più grande fra i nati di donna».
III Domenica di Avvento A ⇒Leggi il vangelo secondo Matteo 11,2-11