Ci sono pagine evangeliche che ci portiamo nel cuore, perché particolarmente intense e profonde, e poi anche forse perché parlano il nostro linguaggio... Tra queste pagine c'è questa:
l'incontro di Gesù con due discepoli che andavano da Gerusalemme a Emmaus, dopo la risurrezione, di cui hanno sentito parlare, delusi e tristi finché, dopo aver parlato tutto il viaggio con un forestiero apparentemente all'ignaro dei fatti ma esperto di Bibbia, lo riconoscono mentre spezza il pane...
Tanto si potrebbe dire su questa pagina, e tanto è stato detto, ma oggi ci concentriamo sulla loro reazione: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre ci spiegava le scritture?».
Non sempre sul momento ci accorgiamo di ciò che ci accade, del senso di ciò che viviamo. A volte ci vuole tempo. Ma ci vuole anche la disponibilità a metterci in gioco, ad ascoltare, a dialogare, a prendere in mano la nostra vita, il nostro tempo, sopportando che qualcosa ci stravolga, magari, ma ci scaldi il cuore. Perché non sempre ci accorgiamo di come il cuore si scaldi, mentre lo sta facendo. Occorre dare fiducia e lasciarci mettere in ballo da chi incontriamo.
III Domenica di Pasqua A ⇒Leggi il vangelo secondo Luca, capitolo 24, versetti dal 13 al 35