«Rinnoviamo l’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente, specchio di Dio»
Papa Francesco
«La consapevolezza delle vostre debolezze vi tenga sempre nell’umiltà»
Padre Médaille
«Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri»
Laudato si’ 229
«Di te, o Dio, ha sete la mia vita, a te anela il mio cuore»
Cfr. Salmo 62,2
«Considerate gli imprevisti come espressioni della Provvidenza di Dio Padre»
Padre Médaille
«”Effatà”, “Apriti!”. E subito si aprirono gli orecchi e si sciolse il nodo della sua lingua».
Marco 7,34-35
«Grandi sono le opere del Signore e contemplate da chi le ama»
Salmo 111,2
«Liberatevi da ogni legame terreno».
Padre Médaille
«Esorto tutti a testimoniare Cristo con parole e opere, in ogni ambiente di vita» …»
Papa Francesco
«E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?»
Matteo 6,27
«Chi accoglie uno solo di questi bambini ne mio nome, accoglie me».
Marco 9,34a
«L’autunno, spogliando i rami, lascia vedere il cielo»
Christiane Singer

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Capita a volte che la vita metta di fronte a situazioni così pesanti da generare uno stato di angoscia. L’aiuto che vorresti dare è incomprensibilmente rifiutato e forse, chissà, potrebbe fare più danno che bene.

Arrivare in una nuova città, a tanti km di distanza da casa e dai propri affetti, non è facile per nessuno. Dubbi, ansie, paure e nostalgia ti assalgono. Vorresti non partire mai, ma sai che devi farlo.

Noi suore della comunità di Mora, situata nell'estremo nord del Camerun, operiamo anche nella pastorale con i carcerati. Per dare loro un po’ di sollievo abbiamo organizzato un incontro fraterno.

Succedono tante cose straordinarie, a causa di Gesù e intorno a lui. E il vangelo ci dice che tutti si stupivano. Lo stupore, il grido meravigliato, le bocche aperte e stupite, le conosciamo anche noi.

Sempre nello scorrere della storia l’apparire è stato per molti la chiave del successo. La nostra società non sfugge a questa chimera, anzi con i mezzi di cui dispone l’apparire è ampiamente potenziato.

Noi, suore di san Giuseppe di Cuneo, che componiamo le due piccole comunità del Camerun, Salak e Mora, ci siamo incontrate presso la casa di accoglienza degli Oblati.

Luca ci racconta che a un gruppo di pastori, di notte, compaiono degli angeli che dicono parole difficili da capire. «Gloria a Dio nell’alto dei cieli». Che cosa significa “gloria”?

Da 20 anni noi suore della comunità di Bosques, Argentina, insieme a una équipe di laici qualificati e convinti, coordiniamo, accompagniamo e sosteniamo il Centro Cre-sciendo.

La nostra comunità, presente in Puerto Piray da 30 anni, ha vissuto con molta intensità il duplice evento: i 371 anni di fondazione delle Suore di san Giuseppe a Le Puy e i 190 anni di nascita a Cuneo.

È probabilmente uno dei detti più diffuso, in forme diverse, nelle diverse lingue e culture: diffidare è meglio. Probabilmente è questo che chi ha scritto il terzo capitolo della Genesi aveva in mente.

Chissà se quello che Luca ci racconta sul Battista è vero, o se invece è più una sua costruzione, una sua fantasia, un sognare l’uomo perfetto. Perché quasi sembra che il Battista sia migliore di Gesù.

Ci sono pagine bibliche che sono più dense di altre di allusioni, sensi profondi, rimandi. Tra queste anche i primi due capitoli dei vangeli di Matteo e Luca. Il rischio, in questi casi, è di perderci qualcosa.

Il Battista è una persona indubbiamente particolare. Tanto particolare da aver affascinato e sedotto persino Gesù. E che cosa predicava? Un «battesimo di conversione». Cioè?

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